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01-06-2022

Confartigianato condanna l’abusivismo: la concorrenza sleale č una minaccia anche per i piccoli imprenditori del Veneto orientale

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Per contrastare il “lavoro sommerso”, l’Associazione di categoria ha avviato una campagna a livello nazionale che Confartigianato-Imprese Veneto Orientale ha deciso di diffondere nel mandamento portogruarese per sensibilizzare imprenditori e privati cittadini contro gli irregolari.


Sono 709.959 le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale ad opera dei 3,2 milioni di lavoratori irregolari che si aggirano per l’Italia. Ad annunciare questi dati è Confartigianato Imprese che lancia l’allarme sulla minaccia dell’abusivismo per le attività dei piccoli imprenditori.

 

Secondo le stime contenute nell’analisi di Confartigianato Imprese, il fenomeno si verifica principalmente nel Mezzogiorno, che registra un tasso di lavoro irregolare sull’occupazione totale pari al 17,5%; al Centro Nord si attesta al 10,7%, mentre a Nord Est al 9,2%. L’Associazione di categoria, dunque, ha lanciato una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”, attraverso la quale vuole mettere in guardia i consumatori dal rischio di affidarsi ad operatori improvvisati, vuole valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani e vuole richiamare le Autorità ad un’azione di controllo, repressione e contrasto all’evasione fiscale e contributiva.

 

Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, che condivide la mission nazionale, ha deciso di diffondere la campagna anche nel suo territorio di competenza, il Portogruarese, che non è esente dall’abusivismo. Anzi, lo si riscontra soprattutto nei settori dell’edilizia, della manutenzione del verde, dei servizi alla persona e delle pulizie. «È un fenomeno diffuso anche nella nostra zona, che però non ha gli stessi numeri di altre parti d’Italia, dove il valore percentuale degli irregolari è a due cifre - commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale -. Il problema è già stato stigmatizzato con forza dall’Associazione degli artigiani nel corso degli anni attraverso la promozione di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, campagne pubblicitarie e protocolli di intesa con gli Enti locali indirizzati al contrasto dell’abusivismo. Ci troviamo spesso a verificare notizie che ci pervengono circa l’operato di soggetti che, sconosciuti al Fisco e sprezzanti della più basilari normative legate alla sicurezza dei luoghi di lavoro e della clientela, operano nei nostri Comuni, sia presso le abitazioni di privati cittadini che, addirittura, presso i propri domicili e spazi “trasformati” in vere e proprie botteghe. Il fenomeno - prosegue il presidente Martin - ha avuto un’impennata con le chiusure forzate legate alla pandemia, ad esempio nelle attività legate ai servizi alla persona. Non sono mancate poi segnalazioni circa soggetti che opererebbero anche nel settore della riparazione di autoveicoli e nella manutenzione del verde, oltre che nel settore dell’edilizia, in totale spregio anche alle normative a tutela dell’ambiente».

 

«Come Associazione - aggiunge Umberto Pizzinato, direttore di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale -, dopo aver accertato attraverso i mezzi a nostra disposizione la sussistenza dei casi che ci vengono sottoposti, in questi anni abbiamo provveduto ad inoltrare delle segnalazioni ai competenti organi di controllo circa le presunte attività abusive. Ma il fenomeno è di difficile controllo e contenimento, facciamo appello alla sensibilità dei cittadini affinché non si prestino a questi giochi al ribasso a scapito delle imprese regolari che pagano le tasse e che danno lavoro ai cittadini del Veneto orientale».

Si allegano le tavole a fumetti della campagna nazionale “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”

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